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Nuove Collezioni

NEL PRIVÉ DEI FILATI

LUCE E COLORE NELLO STILE CONTEMPORANEO DEL LAME’ SINFLEX®

Un sottile, leggero, brillantissimo filo, che evoca lusso ed eleganza. Che qualifica le creazioni più esclusive e dona carattere al vestire di oggi. Questo “magico ingrediente” che regala luce e colore allo stile contemporaneo è il Lamé Sinflex®. La Filati Sinflex® di Biella acquisisce il metallo plastico e lo applica a materie prime diverse, dalla lana alla seta, dal cashmere al Tactel. Filati Sinflex® è un’impresa dalla lunga tradizione, che opera nel distretto biellese, caratterizzato da una forte e radicata vocazione alla produzione tessile di qualità. L’azienda si è specializzata nel corso del tempo in questa produzione di nicchia, che richiede una perizia molto particolare, essendo una lavorazione effettuata da pochissime aziende in Italia. «Siamo orgogliosi di proporre ai nostri clienti una collezione completamente rinnovata » spiega il direttore commerciale Luca Lovero, che si occupa attivamente del rapporto con i clienti e dello studio del prodotto.
«La nostra cartella propone oltre 400 colori: 188 sono stati studiati appositamente per le tessiture, gli altri per le lavorazioni adatte alle maglierie». In effetti la proposta cromatica della nuova collezione firmata “Luca Lovero Collection” è straordinaria. Il filato di lamé assume tinte inedite e accattivanti. Si trasforma in un materiale versatile, adatto ad accostarsi ai filati più tradizionali come a quelli più alternativi. Ideale anche per dare “luce” e brillantezza ai tessuti che strizzano l’occhio al fashion e alla più ricercata modernità. I clienti della Sinflex® sono per la maggior parte italiani, quando si tratta di prodotti destinati a tessiture e maglierie, mentre per il settore aguglieria i migliori riscontri arrivano da Stati Uniti e Giappone. «Diamo al nostro cliente l’opportunità di scegliere la migliore soluzione, sempre in linea con le tendenze del gusto» spiega ancora Lovero. «Lo facciamo riservando ad ognuno idee diverse e innovative, con creatività. È questo rapporto esclusivo con il cliente che ci qualifica e ci distingue. Esistono altri produttori che realizzano filati metallo plastici: noi vogliamo essere il punto di riferimento per chi cerca un prodotto di alta qualità e fantasia italiano. Il marchio Sinflex® è registrato e permette di individuare con certezza il lamé italiano. Da non confondere con il Lurex, che è invece il prodotto metalloplastico realizzato in Francia. Esiste anche il lamé di importazione cinese – prosegue l’imprenditore non nascondendo la sua riserva nei confronti della qualità manifatturiera di questa zona del mondo – ma è un prodotto che non viene sottoposto ai necessari controlli nel Paese di produzione. E spesso non sono rispettati i parametri di qualità e sicurezza previsti dall’Unione Europea». Sono le tinture infatti, se non adeguatamente testate, a creare problemi di salute al contatto con la pelle, con il rischio, non remoto, di reazioni allergiche. «La lavorazione realizzata in Italia impone costi più elevati, con conseguente ripercussione sul prezzo del materiale finale. Noi sottoponiamo ai più stretti controlli di qualità ogni passaggio della lavorazione. I concorrenti cinesi servono comunque una fascia di mercato bassa e banale. Noi tralasciamo appositamente questo target e ci rivolgiamo a un settore medio alto, fino a realizzare collezioni esclusive per alcuni selezionatissimi clienti che, in questo modo, con le loro collezioni si distinguono l’uno dall’altro». Il problema della minaccia cinese è affrontato da Lovero con grande lucidità e determinazione. «Inutile aumentare dazi e protezioni» commenta. «Chi cerca il prodotto dalla qualità garantita si serve in Italia e continuerà a farlo, anche spendendo qualcosa di più. La lotta contro la Cina deve essere fatta quotidianamente, appellandoci all’orgoglio di essere italiani. E poi, oggettivamente, in questo settore in particolare, i prodotti cinesi non presentano caratteristiche paragonabili a quelle dei nostri. Oltretutto le collezioni arrivano “in ritardo”: devono essere studiate, realizzate e importate, mentre in Italia siamo in grado di seguire passo passo l’evoluzione del gusto, dando risposte immediate al mercato occidentale. Un vero e proprio prodotto su misura, consegnato in tempi brevissimi, con una qualità costante. Mi riservo di sottolineare alcuni furbi che realizzano il loro campionario in Italia per poi farlo produrre in Cina». E proprio allo studio di prodotti unici, creati per le aziende tessili si dedica personalmente lo stesso Lovero.

«Crediamo che la soluzione di studiare con i clienti la realizzazione di “collezioni private” rappresenti la risposta più adeguata alle necessità delle filature e delle tessiture che utilizzano il nostro prodotto in maniera più creativa. In base alle singole richieste inventiamo filati unici, assolutamente esclusivi, molto difficili da riprodurre. Per garantire questa privacy abbiamo fatto in modo di avere all’interno del nostro stabilimento tutti i passaggi di lavorazione. Questo ci tutela da qualsiasi tentativo di contraffazione. I reparti sono “off limits” per chi non è dipendente della Sinflex®». Altro possibile utilizzo dei fili più originali creati da Sinflex® è quello degli accessori tessili. È un modo per dare personalità ai capi, per siglare la loro originalità. «Anche in questo settore abbiamo avviato buoni rapporti di collaborazione con aziende italiane e straniere e anche in questo riteniamo fondamentale il confronto diretto e costruttivo con i nostri clienti». La fase dell’applicazione del filo lamé Sinflex® alle altre fibre è una delle fasi più delicate e tuttavia creative del lavoro dell’azienda. «È estremamente stimolante scoprire quante inedite e curiose soluzioni si possono trovare. Si gioca sull’applicazione di paillettes, di fibre man made, di straordinarie materie prime naturali. Il risultato è spesso inatteso. Non partecipiamo, per scelta aziendale, alle fiere settoriali » continua Lovero. «Preferiamo ricevere qui i nostri clienti e provare con loro a ipotizzare idee e soluzioni per reinventare il loro prodotto con il nostro “filo di luce”. Questo non è certo un servizio che i concorrenti cinesi sono in grado di offrire». Ma la concorrenza cinese ha senza dubbio contribuito a mettere in ginocchio la produzione tessile italiana. E questo proprio grazie ai prezzi concorrenziali applicati ai prodotti di importazione. «Certo. E per ovviare a questo forse sarebbe stato meglio aiutare gli imprenditori italiani con una tassazione meno oppressiva e regole più semplici. Lo sapevamo tutti che con l’apertura alla Cina del Wto avremmo dovuto affrontare una vera e propria invasione. Non possiamo competere con questi concorrenti sul fronte dei prezzi. Questo è chiaro. E molte aziende italiane, che dettano lo stile del made in Italy nel mondo, realizzano le loro confezioni servendosi della manodopera a basso costo delle aziende cinesi da anni. Non è un buon biglietto da vista per un’azienda italiana di prestigio, recare sull’etichetta “made in China”. E a questo proposito bisognerebbe educare il consumatore finale a riconoscere il prodotto di qualità». E sulla situazione di crisi e scoraggiamento che caratterizza il Biellese, il commento di Luca Lovero è molto chiaro. «Portare la gente a Biella è fondamentale. Ci abbiamo provato con la mostra “Sul Filo della Lana”. Lo aveva fatto Giorgio Aiazzone (ndr: creatore del mobilificio che cambiò il modo di vendere e di fare pubblicità a livello nazionale) a suo tempo, con idee imprenditoriali assolutamente innovative. Ora non si riesce più ad ottenere questo scopo. Anche la mostra evento è in ritardo, ma di dieci anni. Bisognava far conoscere molto prima la nostra città, le sue peculiarità, la sua instancabile attività» prosegue l’imprenditore. «Mi sembra che questa sensazione di ritardo sul mondo che procede velocissimo sia il gap più grosso da colmare. I biellesi sono chiusi e lo hanno dimostrato da sempre. Questo isolarsi non è però più accettabile in questo tempo. Credo che sia il momento per rispondere con orgoglio, impegnandoci tutti insieme in una spinta imprenditoriale senza precedenti, a difesa della nostra terra e della nostra immagine. Gli imprenditori biellesi dovrebbero usare oggi la stessa caparbietà, la stessa determinazione con cui crearono le loro aziende, nel dopoguerra. «L’unica certezza – continua Luca Lovero parlando della situazione del “Sistema Biella” – è che assisteremo a un generale ridimensionamento soprattutto delle imprese più grandi. Il Biellese farà i conti con una profonda “rivoluzione” che porterà a un sistema di produzione più innovativo, più specialistico. Che cosa fare per rendere più facile il passaggio? Credo che girare il mondo e aprire la mente a nuove idee e culture sia una delle risposte possibili. Caratterizzare maggiormente la qualità dei nostri prodotti tessili locali, da sempre sinonimo di eccellenza, ritengo sia un altro imperativo. Peccato che siano in pochi a sapere che i tessuti più belli e preziosi arrivano da Biella e che gli stilisti più affermati del mondo si servono da sempre proprio in questo distretto».

foto Pier Giorgio Bassoli
Articolo tratto della rivista
MADE IN BIELLA
testo di Marialuisa Pacchioni
L’etichetta “Biella the Art of Excellence” potrebbe rappresentare un primo passo: «È ancora troppo poco e comunque anche questa iniziativa arriva troppo tardi. Speriamo tuttavia che anche questo possa servire a risvegliare l’attenzione sulla nostra terra biellese. Siamo ancora in tanti a credere che si possa continuare a sopravvivere grazie alla creatività e alla caparbietà che ha distinto da sempre la nostra città e le sue aziende. Ritengo sia importante che i nostri clienti sappiano osare e immaginare prodotti ricchi di carisma. Noi – conclude Lovero – cerchiamo di fare lo stesso ogni giorno, per stimolare e suggerire a chi si serve del nostro prodotto, soluzioni e idee che permettano di distinguersi con vera personalità, anche in un mercato globale non facile da interpretare».